3 dicembre 2020: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

Francesco è uno dei nomi più comune tra i santi. Più di trenta sono quelli canonizzati e solo i Giovanni sono più numerosi (circa 50). Oggi la chiesa celebra la memoria di San Francesco Saverio. Nato in Spagna nel 1506, è uno dei primi compagni di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Nel 1541 parte missionario verso le Indie, nel lontano Oriente. Evangelizza anche alcuni territori del Giappone. Nei suoi progetti missionari c’è anche la Cina ma, appena cominciata questa nuova opera, a causa di una polmonite, muore nell’isola cinese di Sancian, nel 1552. Francesco Saverio, insieme a tanti altri santi missionari, è l’incarnazione del mandato di Gesù ai suoi discepoli: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt, 28,19).

Gli A.S. ci dicono che San Francesco di Sales era molto devoto di questo santo missionario e spesso “ha confessato averne ricevuto grande assistenza nella sua missione nello Chablais. Lo invocava ogni giorno e lo teneva sempre presente, non trovando per i missionari miglior modello di questo santo religioso che si fece tutto a tutti. Si fece persino servo di un mercante, lui gentiluomo di nascita e di sentimenti, per poter entrare in quelle contrade! E il santo Vescovo soggiungeva commosso: “Ah! Bisogna davvero mettersi nei panni di tutti per guadagnare un’anima”. Nel TAD dice: “Quando i Giapponesi, lamentandosi col beato Francesco Saverio, loro apostolo, perché Dio, che aveva avuto cura di tante nazioni, sembrava aver dimenticato i loro antenati non facendosi conoscere da loro, e in conseguenza di ciò si sarebbero perduti, l’uomo di Dio rispose che la legge divina naturale è radicata nell’anima di tutti gli uomini”. Con questo voleva dire che gli antenati dei suoi interlocutori, pur non essendo colpevoli della loro ignoranza di Dio, in quanto il Vangelo non era ancora giunto in quel paese, erano però colpevoli di non aver seguito la legge naturale in quanto “se l’avessero osservata, la luce celeste, senza dubbio, li avrebbe illuminati…Risposta apostolica di un uomo apostolico, e simile alla ragione che il grande Apostolo Paolo dà alla rovina degli antichi Gentili, che egli ritiene essere ‘senza scusanti’, perché, ‘pur avendo conosciuto’ il bene, avevano seguito il male; questo, infatti, è quanto dice nel primo capitolo della Lettera ai Romani (1,20-21).” In tanti episodi del periodo missionario nello Chablais, Francesco ha potuto toccare con mano la misericordia di Dio verso chi aveva perso la “strada maestra”, ma che, in seguito alla sua predicazione, col cuore disposto all’ascolto, l’aveva ritrovata.

Chiediamoci, a questo punto, quante occasioni abbiamo noi di essere “missionari”: in casa, a scuola, al lavoro, tra i nostri amici…Quante opportunità ci dà il Signore per seminare il buon seme della sua Parola.

Preghiamo

Signore, rendici testimoni della tua Parola e dell’annuncio del tuo amore di Padre che non dimentichi mai nessuno dei tuoi figli. Rendici apostoli verso tutti coloro con i quali viviamo e che incontriamo sul nostro cammino: Amen.

L’augurio di oggi è quello di “spendere” qualche parola buona verso coloro che il Signore vorrà mettere sulla nostra strada. Buona giornata,

PG&PGR