2 Giugno 2021: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

continuando nel suo discorso, il nostro San Francesco di Sales, probabilmente facendo un tacito riferimento a qualche evento del suo tempo, dice: “I Principi, quando fanno visita con un seguito di pace, onorano e danno gioia ai popoli; ma quando arrivano con i soldati, anche se è per il bene pubblico, la loro visita è sempre sgradita e apportatrice di danni; perché, anche qualora riescano a far osservare rigorosamente la disciplina ai loro soldati, non potranno mai riuscire ad impedire che scoppi qualche disordine, in cui il civile ha la peggio e viene oppresso.” Questo ci porta a pensare ai tanti paesi dove, anche ai nostri giorni, la repressione dei potenti costringe popolazioni intere a fuggire dal loro paese o assoggettarsi a vera e propria tirannia. E ancora: guerre intestine, sfruttamento di ogni genere, violenza verso gli indifesi… e tante altre ingiustizie contro la dignità della persona. La ragione e l’ordine,  dice Francesco, a volte hanno bisogno di interventi decisi da parte di chi ha responsabilità di governo ma, si affretta ad aggiungere, “se porta con sé l’ira, la collera, la stizza, che, dice S. Agostino, sono i suoi soldati, da amabile diventa piuttosto temibile e il cuore ne esce sempre maltrattato e calpestato.” Sempre citando S. Agostino dice ancora: “E’ meglio chiudere la porta all’ira giusta e imparziale, anche se di minime proporzioni, perché, una volta entrata, è molto difficile farla uscire, poiché entra come un piccolo germoglio, e in brevissimo tempo, cresce e diventa un albero.” Questo è un consiglio che vale per ognuno di noi perché l’ira tende sempre a prendere il sopravvento non lasciando più spazio all’accoglienza e alla comprensione. San Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso invita a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia, nella santità e nella verità non permettendo che l’ira abbia la meglio: “Non tramonti il sole sopra la vostra ira e non date occasione al diavolo (Cfr. Ef 4,24-27). Dice ancora che “se poi giunge fino alla notte e il sole tramonta sulla nostra ira, ciò che l’Apostolo proibisce, si tramuta in odio e non te ne liberi più. Perché essa si nutre di mille false convinzioni.“ Nessuno di noi si senta esente da questo pericolo; aggiunge giustamente: “Non si è mai trovato un uomo adirato il quale fosse convinto che la sua ira era ingiusta”. Forse, dopo una “sfuriata” potrebbe esserci un piccolo ripensamento, ma il “divisore” avrà comunque segnato un punto a suo favore. Perciò, suggerisce il Nostro:“Meglio imparare a vivere senza collera, che volersi servire con moderazione e saggezza della collera, e quando, a causa della nostra imperfezione e debolezza, ci coglie di sorpresa, è meglio respingerla immediatamente che voler entrare in trattativa con essa. E sai perché? Per poco che tu le conceda, diventa subito padrona della piazza e fa come il serpente che, dove riesce a far passare la testa, fa passare tutto il corpo.” Il serpente…fin dalla creazione del mondo rappresenta il male che, approfittando di qualsiasi occasione, si insinua nel cuore dell’uomo. M c’è un modo per impedirlo e Francesco ce lo suggerirà domani.

Preghiamo

Se l’ira e la collera sono nemici del benessere fisico, lo sono ancor più per quello spirituale. Signore, sii Tu il “farmaco” che ci aiuta a superare queste difficoltà e a combattere con coraggio quando il nemico assale. Amen.

Ed oggi, se qualche cosa andrà per “storto”, non perdiamo la calma dicendo “Signore tiemme ‘na mano ‘n testa”. Buona giornata,

PG&PGR

Notizie da PGR

L’esame di ieri mattina è stato eseguito solo a metà a causa di eccessivo sanguinamento. Forse lo si dovrà ripetere tra qualche giorno ma, visto che lo ha lasciato abbondantemente dolorante, speriamo si possa evitare. Continuiamo a fare ciò che già facciamo.

PG